(Cotignola, 1472 ca. – Bologna, post 1531)
Precedentemente attribuito a Bartolomeo Ramenghi detto il Bagnacavallo sr.
cm. 62×52 | tempera su tavola | tempera on panel
provenienza: | provenance:
deposito Intesa San Paolo
Questa tavola tradizionalmente veniva riferita alla mano di Bartolomeo Ramenghi, detto il Bagnacavallo Senior. Tale attribuzione compare già nel catalogo della vendita Sterbhus presso Bukowski a Stoccolma nel 1924, dove l’opera risulta aver fatto la sua comparsa. Rimessa sul mercato sempre a Stoccolma nel 1978 è stata battuta da Christie’s nel 1981, poi acquistata dall’antiquario padovano Enzo Zanutto. Quest’ultimo ha esposto l’opera alla VI biennale di antiquariato di Palazzo Grassi a Venezia, quindi è passata alla proprietà attuale.
Per quanto riguarda l’attribuzione, Carlo Volpe nel 1984, all’epoca dell’acquisto da parte della Banca Popolare Cooperativa di Bagnacavallo e Fusignano (poi Banca Popolare Pesarese Ravennate, poi Banca Popolare dell’Adriatico, oggi Sanpaolo Banca dell’Adriatico), confermava la paternità del Ramenghi.
Oggi l’attribuzione al Bagnacavallo Senior è stata rimessa in discussione da alcuni critici, in primis da Carla Bernardini, secondo la quale la tavola è molto simile dal punto di vista stilistico allo “Sposalizio mistico di Santa Caterina” presente nelle Collezioni Comunali di Bologna (inv. 676), e alla “Sacra Famiglia con San Giovannino” di Forlì (Pinacoteca Comunale).
Queste tre tavole, inizialmente indicate come opera del Bagnacavallo senior, sono state successivamente ascritte dalla stessa Bernardini a Girolamo da Cotignola.