A distanza di quasi mezzo secolo dalla loro definitiva partenza da Bagnacavallo, martedì 14 gennaio sono giunte al museo le suore di clausura Clarisse Cappuccine dell’Immacolata, stabilitesi a Brescia sin dal 1971, per riabbracciare la Madonna del Patrocinio di Albrecht Dürer, che per molti anni è stata custodita e venerata nel loro monastero bagnacavallese, oggi museo civico, che nel suo stesso nome rievoca l’antica destinazione conventuale della sede.

Il legame tra le monache Cappuccine e la Madonna col Bambino dipinta da Dürer risale al 1822, quando una suora proveniente dal soppresso convento di Cotignola entrò nel monastero delle Cappuccine di Bagnacavallo portando in dote il prezioso dipinto, che ancora non si sapeva fosse di mano del grande maestro di Norimberga, ma che tuttavia aveva già fama di essere un’immagine miracolosa, tanto è vero che intorno alla metà dell’Ottocento venne anche istituita una festa ad essa dedicata la seconda domenica di novembre.

Dopo essere scampata a varie vicissitudini tra cui le requisizioni post-unitarie ottocentesche, in questo caso anche grazie all’ingegnosità delle suore che riuscirono a nascondere la tavola nella legnaia, la Madonna del Patrocinio fu “scoperta” nel 1961 come un capolavoro di Dürer ed infine venduta nel 1969 al grande collezionista e mecenate Luigi Magnani.